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Denti Inclusi

  • Denti Inclusi

    Denti Inclusi

    Si definisce “incluso” un dente non in grado di erompere attraverso la gengiva o che spunta solo in parte, rimanendo parzialmente intrappolato in un avvallamento gengivale. Precisamente, si parla di dente incluso quando questo non compare nell’arcata dentale entro i tempi fisiologici stabiliti, pur presentando una radice dentale già perfettamente formata.

    I denti inclusi costituiscono una condizione tipica, seppur non esclusiva, dei terzi molari (denti del giudizio), prerogativa tale da richiedere spesso l’estrazione degli stessi. Oltre ai denti del giudizio, anche i canini, gli incisivi (specie quelli centrali superiori) ed i primi premolari superiori possono essere oggetto di un’inclusione dentale.

    L’inclusione dentale può essere definita permanente, temporanea, completa od incompleta:

    1. Inclusione dentale permanente: il dente rimane incluso per tutta la vita, senza mai completare quella che dovrebbe essere la sua fisiologica eruzione
    2. Inclusione dentale temporanea: il dente, pur rimanendo incluso oltre il termine fisiologico previsto, è comunque destinato a completare il suo cammino di crescita e sviluppo dalla gengiva (anche in età adulta)
    3. Dente completamente incluso: il dente è totalmente imprigionato nell’osso mascellare/mandibolare
    4. Dente parzialmente incluso: pur non fuoriuscendo completamente dalla gengiva, l’eruzione del dente è in parte compiuta

    I denti inclusi possono essere conseguenza di:

    • Denti soprannumerari → affollamento dentale e denti storti
    • Traumi ai denti da latte/ denti decidui scheggiati: queste condizioni possono impedire od ostacolare la fisiologica eruzione del dente permanente (che dovrebbe sostituire il dente da latte)
    • Malformazioni dentali genetiche
    • Palato stretto
    • Naturale involuzione filogenetica dello sviluppo mandibolare: l’alimentazione basata su cibi crudi, e tenaci da mordere, degli antichi ominidi richiedeva mandibole di dimensioni considerevoli, forti e robuste. Con il corso degli anni e con il processo evolutivo, le dimensioni delle ossa facciali dell’uomo si sono via via ridotte poiché la dieta si è trasformata. Tuttavia, l’iposviluppo ha interessato esclusivamente le ossa mandibolari e non i denti: per questo motivo, al momento dell’eruzione, i denti dell’uomo moderno si trovano in una carenza di spazio per crescere agevolmente
    • Patologie dentali pregresse e non curate (cisti dentali, neoplasie)
    • Malformazioni anatomiche (es. anomalie della corona dentale, radici dentali incuneate ecc.)

    Sintomi e complicanze

    Nella maggior parte dei casi, i denti inclusi sono motivo di disagio e dolenzia; difatti, il paziente affetto accusa spesso sintomi come mal di denti, infiammazioni gengivali (gengiviti), tendenza al sanguinamento gengivale, alitosi, mal di testa o prurito orale. Oltre ai sintomi appena descritti, un dente incluso può dare origine a disturbi e complicanze anche seri, tali da ripercuotersi negativamente sull’allineamento dei denti e sull’estetica del sorriso. La permanenza dei denti inclusi nei mascellari può predisporre allo sviluppo d’infezioni dentali di ogni tipo che, a lungo andare, possono danneggiare ed indebolire pesantemente l’osso portante.
    
In alcuni casi, i denti inclusi possono comunque essere tollerati dal paziente, senza creare alcun disturbo.

    L’approccio terapeutico finalizzato al trattamento dei denti inclusi non è standard: è dovere del medico valutare ogni singolo caso, ed agire di conseguenza in base alla gravità del disturbo e alle possibili conseguenze.

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